Clinica
Nella prima parte abbiamo, brevemente, esplorato le funzioni principali dell’Organo Adiposo e dell’Apparato Riproduttivo Femminile.
Rimane ora da chiarire in che modo i due sistemi siano collegati e come le modificazioni del peso e l’attività fisica possano influenzarli.
Alcune considerazioni
Il peso corporeo è formato da una massa magra e da una massa grassa.
La MASSA MAGRA normalmente, tende a rimanere costante nel tempo o comunque subisce variazioni minime che sono evidenti solo nella lunga distanza di tempo: si tratta di muscoli e ossa; la Massa Magra è particolarmente ricca di acqua (cca. 60%) ed influenza notevolmente il metabolismo; più muscoli abbiamo più calore bruciamo, sia a riposo che durante l’attività fisica.
La MASSA GRASSA rappresenta l’organo adiposo, è poverissima di acqua e non brucia calorie. Una certa percentuale di massa grassa deve essere sempre presente in misura maggiore nelle donne rispetto agli uomini per garantire una corretta funzione sessuale e riproduttiva.
Nella Massa grassa è possibile distinguere: il Grasso Essenziale, contenuto nel midollo osseo, nel cuore, nei polmoni, nella milza, nei reni, nell’intestino nei muscoli e nel sistema nervoso ed è pari al 3% del peso corporeo nell’uomo ed al 12 % del peso corporeo nella donna; il Grasso di Deposito situato nel sottocute o a rivestire i visceri ed è pari al 12 % del peso corporeo nei maschi ed al 15 % del peso corporeo nelle femmine.
Pertanto la Massa grassa rappresenta il 15 % del peso corporeo nel maschio ed il 25% (+/- 2 %) del peso corporeo nella femmina.
Ovviamente questi valori sono influenzati dalla etnia, dall’età, dall’alimentazione, e dalla attività fisica. Alcuni autori dicono che se il valore di Massa Grassa supera il valore del 20% nei maschi e del 30% nelle donne si può già parlare di obesità.
Come si valuta
La misurazione della massa grassa utilizza metodiche diverse sia per accuratezza che per costi (plicometria, impedenzometria, DEXA, TAC risonanza magnetica, dosaggio della creatinina, K40, ultrasuoni)
Il sistema più a portata di mano è la misurazione dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI): si calcola dividendo il peso espresso in Kg per l’altezza espressa in metri elevata al quadrato. Secondo questa formula l’IMC non deve superare il 22% nei maschi ed il 20% nella femmina.
Un altro sistema consiste nel misurare la circonferenza vita all’ombelico e la circonferenza fianchi nella donna, la circonferenza polso e la circonferenza vita all’ombelico nei maschi. Questi dati vanno relazionati secondo dei coefficienti fissi ottenendo così la percentuale di massa grassa. Quest’ultimo procedimento è di rilevante importanza per valutare l’incidenza dei rischi di complicanze nelle persone, dal sovrappeso fino all’obesità.
Massa Magra e Massa Grassa sono strettamente legate: un aumento o una diminuzione della Massa Magra comporta anche una aumento o una diminuzione della Massa Grassa. Non accade invece il contrario: ad esempio una dieta ipercalorica associata su una eccessiva sedentarietà portano ad una aumento della Massa Grassa e ad una riduzione della Massa Magra.
Cosa Succede.....
Nelle atlete che fanno agonismo il controllo del peso corporeo come rapporto fra Massa Magra e Massa Grassa è estremamente importante per evitare che una riduzione eccessiva della Massa Grassa le porti a fenomeni di sterilità. Negli atleti la massa grassa è considerata normale per valori del 12% nel maschio e del 18% nella donna fino ai limiti del 4 -5 % del maschio e del 10 – 12 % nella donna.
Quando una atleta è in allenamento, se il suo sistema metabolico è efficiente, alla perdita di Massa Grassa conseguirà una riduzione della Leptina circolante, una attivazione dello stimolo della fame con necessità di introdurre cibo.
Ma se l’atleta va in sovrallenamento si trova in una situazione di calo delle prestazioni nonostante un periodo di scarico. Il deficit sembra legato alla concomitanza di allenamenti troppo dispendiosi non supportati da una dieta adeguata.
Ma in che modo la Massa grassa può influenzare il sistema ormonale riproduttivo?
Per poter raggiungere l’ipotalamo la Leptina ha bisogno di un lasciapassare, una proteina trasportatrice, che le consenta di superare la barriera emato – encefalica; quest’ultima sorveglia attentamente le sostanze che possono arrivare al cervello per evitargli dei danni.
Giunta all’ipotalamo la leptina inibisce la produzione, da parte dei neuroni, di una sostanza chiamata: NEUROPETIDE Y.
Il neuropeptide Y stimola la forte assunzione di cibo ed agisce sul sistema ipotalamo – ipofisi inibendo la produzione degli ormoni sessuali.
In termini più semplici, quando la massa grassa è in quantità adeguata, produce la leptina che informa il cervello che esistono le riserve di organo adiposo sufficienti per garantire, energeticamente, una buona funzione riproduttiva, grazie al fatto che l’aromatasi è prodotta in quantità sufficiente per trasformare gli ormoni maschili in femminili.
Le atlete, che spesso hanno dei livelli di adipe al di sotto del valore soglia minimo consentito, producono meno leptina, il neuropeptide Y aumenta stimolando l’introduzione al cibo e inibendo al sintesi di estrogeni: risultato è l’amenorrea (assenza di mestruazioni) e un alterata funzione riproduttiva.
Per contro anche la sintesi degli estrogeni è in grado di controllare la sintesi della leptina, cosicché il cervello ha sempre una doppia conferma che il sistema funziona correttamente.
Molti autori sono oggi convinti che la Leptina sia il segnale d’inizio che attiva tutti i cambiamenti che avvengono nel momento della pubertà, e ne regoli la sua progressione,
Infatti recettori sensibili alla leptina si trovano sia nella mucosa uterina che nell’ovaio.
Inoltre l’ormone Gn – RH, prodotto dall’ipotalamo, sembra avere una funzione sulla assunzione del cibo, e, come sappiamo, esso regola la secrezione degli ormoni ipofisari responsabili del funzionamento delle gonadi, sia maschili che femminili confermando, la stretta relazione fra lo stato dell’organo adiposo e la funzione riproduttiva.
Nella prima parte abbiamo, brevemente, esplorato le funzioni principali dell’Organo Adiposo e dell’Apparato Riproduttivo Femminile.
Rimane ora da chiarire in che modo i due sistemi siano collegati e come le modificazioni del peso e l’attività fisica possano influenzarli.
Alcune considerazioni
Il peso corporeo è formato da una massa magra e da una massa grassa.
La MASSA MAGRA normalmente, tende a rimanere costante nel tempo o comunque subisce variazioni minime che sono evidenti solo nella lunga distanza di tempo: si tratta di muscoli e ossa; la Massa Magra è particolarmente ricca di acqua (cca. 60%) ed influenza notevolmente il metabolismo; più muscoli abbiamo più calore bruciamo, sia a riposo che durante l’attività fisica.
La MASSA GRASSA rappresenta l’organo adiposo, è poverissima di acqua e non brucia calorie. Una certa percentuale di massa grassa deve essere sempre presente in misura maggiore nelle donne rispetto agli uomini per garantire una corretta funzione sessuale e riproduttiva.
Nella Massa grassa è possibile distinguere: il Grasso Essenziale, contenuto nel midollo osseo, nel cuore, nei polmoni, nella milza, nei reni, nell’intestino nei muscoli e nel sistema nervoso ed è pari al 3% del peso corporeo nell’uomo ed al 12 % del peso corporeo nella donna; il Grasso di Deposito situato nel sottocute o a rivestire i visceri ed è pari al 12 % del peso corporeo nei maschi ed al 15 % del peso corporeo nelle femmine.
Pertanto la Massa grassa rappresenta il 15 % del peso corporeo nel maschio ed il 25% (+/- 2 %) del peso corporeo nella femmina.
Ovviamente questi valori sono influenzati dalla etnia, dall’età, dall’alimentazione, e dalla attività fisica. Alcuni autori dicono che se il valore di Massa Grassa supera il valore del 20% nei maschi e del 30% nelle donne si può già parlare di obesità.
Come si valuta
La misurazione della massa grassa utilizza metodiche diverse sia per accuratezza che per costi (plicometria, impedenzometria, DEXA, TAC risonanza magnetica, dosaggio della creatinina, K40, ultrasuoni)
Il sistema più a portata di mano è la misurazione dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI): si calcola dividendo il peso espresso in Kg per l’altezza espressa in metri elevata al quadrato. Secondo questa formula l’IMC non deve superare il 22% nei maschi ed il 20% nella femmina.
Un altro sistema consiste nel misurare la circonferenza vita all’ombelico e la circonferenza fianchi nella donna, la circonferenza polso e la circonferenza vita all’ombelico nei maschi. Questi dati vanno relazionati secondo dei coefficienti fissi ottenendo così la percentuale di massa grassa. Quest’ultimo procedimento è di rilevante importanza per valutare l’incidenza dei rischi di complicanze nelle persone, dal sovrappeso fino all’obesità.
Massa Magra e Massa Grassa sono strettamente legate: un aumento o una diminuzione della Massa Magra comporta anche una aumento o una diminuzione della Massa Grassa. Non accade invece il contrario: ad esempio una dieta ipercalorica associata su una eccessiva sedentarietà portano ad una aumento della Massa Grassa e ad una riduzione della Massa Magra.
Cosa Succede.....
Nelle atlete che fanno agonismo il controllo del peso corporeo come rapporto fra Massa Magra e Massa Grassa è estremamente importante per evitare che una riduzione eccessiva della Massa Grassa le porti a fenomeni di sterilità. Negli atleti la massa grassa è considerata normale per valori del 12% nel maschio e del 18% nella donna fino ai limiti del 4 -5 % del maschio e del 10 – 12 % nella donna.
Quando una atleta è in allenamento, se il suo sistema metabolico è efficiente, alla perdita di Massa Grassa conseguirà una riduzione della Leptina circolante, una attivazione dello stimolo della fame con necessità di introdurre cibo.
Ma se l’atleta va in sovrallenamento si trova in una situazione di calo delle prestazioni nonostante un periodo di scarico. Il deficit sembra legato alla concomitanza di allenamenti troppo dispendiosi non supportati da una dieta adeguata.
Ma in che modo la Massa grassa può influenzare il sistema ormonale riproduttivo?
Per poter raggiungere l’ipotalamo la Leptina ha bisogno di un lasciapassare, una proteina trasportatrice, che le consenta di superare la barriera emato – encefalica; quest’ultima sorveglia attentamente le sostanze che possono arrivare al cervello per evitargli dei danni.
Giunta all’ipotalamo la leptina inibisce la produzione, da parte dei neuroni, di una sostanza chiamata: NEUROPETIDE Y.
Il neuropeptide Y stimola la forte assunzione di cibo ed agisce sul sistema ipotalamo – ipofisi inibendo la produzione degli ormoni sessuali.
In termini più semplici, quando la massa grassa è in quantità adeguata, produce la leptina che informa il cervello che esistono le riserve di organo adiposo sufficienti per garantire, energeticamente, una buona funzione riproduttiva, grazie al fatto che l’aromatasi è prodotta in quantità sufficiente per trasformare gli ormoni maschili in femminili.
Le atlete, che spesso hanno dei livelli di adipe al di sotto del valore soglia minimo consentito, producono meno leptina, il neuropeptide Y aumenta stimolando l’introduzione al cibo e inibendo al sintesi di estrogeni: risultato è l’amenorrea (assenza di mestruazioni) e un alterata funzione riproduttiva.
Per contro anche la sintesi degli estrogeni è in grado di controllare la sintesi della leptina, cosicché il cervello ha sempre una doppia conferma che il sistema funziona correttamente.
Molti autori sono oggi convinti che la Leptina sia il segnale d’inizio che attiva tutti i cambiamenti che avvengono nel momento della pubertà, e ne regoli la sua progressione,
Infatti recettori sensibili alla leptina si trovano sia nella mucosa uterina che nell’ovaio.
Inoltre l’ormone Gn – RH, prodotto dall’ipotalamo, sembra avere una funzione sulla assunzione del cibo, e, come sappiamo, esso regola la secrezione degli ormoni ipofisari responsabili del funzionamento delle gonadi, sia maschili che femminili confermando, la stretta relazione fra lo stato dell’organo adiposo e la funzione riproduttiva.